L'Ora di Gesù con Mons Filippo Santoro
La bellezza del dialogo eucaristico


Dopo la pausa estiva, L'Ora di Gesù ritorna, con i suoi adoratori, davanti al Ss Sacramento, per pregare insieme, tutti i gruppi parrocchiali della diocesi.

Il lunedì sera, la famiglia si trova, marito e moglie, o da soli, a pregare per le altre famiglie, in modo personale o comunitario.

E' diventata una missione distintiva di questa associazione, pregare per le famiglie; perché rimangano unite e sappiano trovare al loro interno la soluzione ai problemi, che con facilità , portano alle separazioni, alle divisioni. A tanti drammi familiari.

Il 30 settembre, nella Cattedrale di San Cataldo, l'arcivescovo mons. Filippo Santoro, ha voluto dare la sua benedizione al nuovo anno pastorale de L'Ora di Gesù.

La Famiglia davanti al SS Sacramento, in adorazione: è la forma di preghiera che tante parrocchie hanno scelto, ormai da venti anni. E continua ad espandersi in altre diocesi come Castellaneta e Tropea- Mileto.

Tutti i gruppi parrocchiali della diocesi si sono trovati insieme, alle ore 20.00, con i loro assistenti spirituali, per partecipare all'ora di adorazione comunitaria e diocesana. Riportiamo alcuni passaggi dell'omelia dell'Arcivescovo.


Ci troviamo nella nostra cattedrale in preghiera, in adorazione, vi esprimo la mia gioia di passare un'ora di Gesù insieme a voi. Il vescovo vi accoglie tutti. Ciascuno prega secondo le sue intenzioni, le intenzioni per la nostra diocesi, e in questi momenti difficili anche per l'Italia. E noi semplicemente ci poniamo davanti a Gesù. Ascoltiamo quello che lui ci dice, riceviamo il dono del suo amore, e rispondiamo come la Madonna, accogliendo questo dono nel nostro cuore. Il vangelo di oggi (30 sett.) ci parla proprio della fede:

- Se aveste fede quanto un granellino di senape potreste dire a questo gelso sia sradicato e trapiantato nel mare ed esso vi ascolterebbe. E qui Gesù chiede proprio che la nostra adorazione sia un vero punto di fede sia un dialogo con lui, un dialogo pieno di vita. Il Santo Padre in tutto il suo ministero di missione, di apertura, di dialogo, di annuncio semplice in mezzo alla gente, ha un punto segreto che lo alimenta che lo sostiene, è proprio la preghiera dell'adorazione. Sempre un'ora di adorazione al giorno.

Quando noi facciamo adorazione non è tanto importante che noi guardiamo lui, ma che lui guardi noi. Perchè lo sguardo di Gesù ci cambia: lo sguardo di amore sulla nostra vita sulla nostra persona. Lo sguardo di Gesù è come quando incontrò gli apostoli, come quando incontrò Zaccheo. Lo guardò e quello sguardo è stato l'inizio della conversione di Zaccheo; come nella vita di Matteo e di altri che incontrava.

Ci cerca e ci vuole manifestare il suo amore, anche ora in cattedrale. Questa Ora di Gesù è un dono per la nostra diocesi, ma anche per le diocesi dove si sta estendendo.

Dobbiamo partire dall'adorazione, dallo sguardo di Gesù su di me. Lui mi vuole bene, mi accoglie. Mi dice di non avere paura. Mi dice di affidarmi a lui come al padre e alla madre. Noi riconosciamo il Signore che ci guarda, che ci perdona e che ci invita a portare il suo messaggio di bontà a tutti.

Ringrazio di questa bella esperienza de “L'Ora di Gesù”. Voi portate avanti con semplicità ed intensità l'ardore dell'adorazione.

Ringraziamo dell'accoglienza Mons. Santoro e della sua partecipazione alla nostra preghiera, gli siamo grati delle parole di incoraggiamento che ha voluto donarci, ci serviranno per il buon avvio del nuovo anno.

Il culto eucaristico è un modo per prolungare l'incontro con Gesù dopo la liturgia eucaristica, per rimanere ancora alla sua presenza in relazione intima, per una vita in rendimento di grazie e tradurre nella vita quotidiana l'amore che lui ci ha donato per gli altri.

Raffaele Passarelli