don Tommaso Rota
L'EUCARISTIA SORGENTE DI LUCE
S. Giovanni nella sua prima lettera ci fa conoscere il messaggio che ha ricevuto da Gesù Cristo:”Dio è luce e in Lui non ci sono tenebre”.
Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.( 1 Giovanni 2,11). Nella Bibbia la luce che sta a significare il Bene, mentre le tenebre il male. Dio è luce e questo ci fa capire che Dio è la sorgente del bene. Per essere in comunione con Dio dobbiamo camminare nella luce e camminando nella luce siamo in comunione gli uni con gli altri e S. Giovanni aggiunge:”Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato”.

Tutti noi , purtroppo, abbiamo fatto la triste esperienza del peccato e per questo avviciniamoci alla sorgente della luce che è Gesù, il quale ha detto:”Io sono la luce del mondo”e ha voluto che noi cristiani diventassimo la luce del mondo, perché ha detto anche:”Voi siete la luce del mondo” .
Riflettiamo brevemente. Se vogliamo vivere con rettitudine avviciniamoci alla sorgente della luce che è Cristo Gesù che noi abbiamo la gioia di ricevere nella SS. Eucaristia. Gesù dice:”Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò”. Allora andiamo con fiducia al trono della grazia. Ci aspetta nel tabernacolo per dirci ciò che è essenziale per vivere nella luce. Dinanzi a Gesù Eucaristia staremo nel silenzio come ci suggerisce il salmo:”Sta in silenzio davanti a Dio”. E nel silenzio per essere illuminati ascoltiamo la sua Parola, perché è proprio la “Sua Parola “ che è lampada al nostro cammino e così camminiamo nella luce.
Nel silenzio mediteremo gli esempi di Gesù. E ancora dinanzi a Gesù presente nella SS. Eucaristia ci lasceremo amare da Lui perché la presenza eucaristica è certamente la prova più grande del suo amore per noi. E siccome dall'amore scaturisce l'amore, all'amore di Gesù risponderemo col nostro amore. Dinanzi al tabernacolo saremo illuminati anche nel nostro volto come Mosè quando si incontrò con Dio sul monte, perché Gesù continua a comunicarci il suo spirito. Ma è soprattutto nel momento della S. Comunione che si proietta una grande luce nel nostro spirito. Il S. Curato d'Ars diceva:”Chi fa la comunione si perde in Dio come una goccia d'acqua nell'oceano”. Non è più possibile separarli. Se qualcuno ci chiedesse subito dopo che abbiamo fatto la S.Comunione:” Che cosa portate a casa con voi?”. Noi potremo rispondere:”porto il Paradiso”.
Un santo diceva che noi siamo dei “ portatori di Dio“. Perciò continua il S. Curato d'Ars dicendo:”Non mi piace l'abitudine che hanno molti di mettersi subito a leggere dopo aver ricevuto l'Eucaristia. Oh, no! A che serve la parola degli uomini quando è Dio a parlare? Bisogna ascoltare ciò che il buon Dio dice al nostro cuore, perché è Lui la sorgente della luce. Stiamo zitti e diciamo:”Parla tu, Signore, il tuo servo ti ascolta”. Un'anima che ha ricevuto degnamente il sacramento dell' Eucaristia è facilmente riconoscibile perché è talmente immersa nell'amore, pervasa e cambiata nel profondo per la presenza di Gesù, che si fa fatica a riconoscerla. E' umile, dolce, mortificata, caritatevole e modesta; va d'accordo con tutti. E' un'anima capace dei più grandi sacrifici. Lo sappiamo il perché...è illuminata dalla luce eucaristica! Quando siamo di fronte al SS. Sacramento, apriamo il cuore, il buon Dio aprirà il suo. E davvero potremo ripetere anche noi come S. Paolo.”Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”.
Don Tommaso Rota