Alexandrina: un miracolo eucaristico vivente

Pane di vita nuova
vero cibo dato agli uomini
nutrimento che sostiene il mondo
dono splendido di grazia....

E' un canto che frequentemente accompagna il momento della comunione. Il pane che ci trasforma la vita, basta mangiare di questo pane e la vita si rigenera a vita nuova. Il pane nutre il corpo. Come nutrimento, si intende che sviluppa poi quegli elementi che servono alle funzioni biologiche del fisico: proteine, carboidrati, sali, vitamine, ecc. Il corpo si rinnova continuamente con questi elementi. Il pane dà una vita nuova? No! Mantiene la vita, e basta. Ci sfama per qualche ora, poi torniamo a mangiare, la nostra vita biologica ha bisogno di essere continuamente alimentata. Ma c'è un pane che sazia la fame perenne: è il pane eucaristico. Il pane che ci ha donato Gesù:-”Io sono il pane vivo disceso dal cielo, se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno”. Il pane che sazia la fame di verità, che non troviamo da nessuna parte, che solo Lui ci può dare, e di cui abbiamo bisogno tutti i giorni; che dà slancio alle nostre forze e sostegno nelle nostre tribolazioni. Ci dà una vita nuova. Cibo che sostiene il corpo e lo spirito. E' necessario un cambiamento, la conversione, prima di avvicinarsi alla mensa eucaristica, e poi continuare sulla strada che Gesù ci ha indicato nel Vangelo. San Paolo dice che più mangiamo del suo corpo, e più ci assimila a Lui. Siamo noi che diventiamo come Lui. Pensate che grande grazia ci viene offerta, diventare simili a Gesù.

Nella storia ci sono state diverse figure di santi che hanno raggiunto questo stato di grazia.

Hanno vissuto nello spirito di Cristo, fino ad arrivare alla manifestazione delle stimmate sul loro corpo. Gli ultimi sono stati San Pio, e Alexandrina da Costa, portoghese, morta nel 1955, e beatificata nel 2004, da Giovanni Paolo II.

Alexandrina incorse in una malattia che la costrinse a letto fin da giovane età. Dopo qualche anno, nonostante le preghiere per ottenere la guarigione, prese la sua sofferenza come una missione, con il sorriso accettò il suo calvario. Rimase a letto per 30 anni. Per tre anni, ogni venerdì riviveva la passione di Cristo, dalle 12 alle 15. Scendeva dal letto e mimava la sofferenza di Gesù, dall'orto del Getsemani alla crocifissione. Rappresentava la sofferenza in modo reale. Soffriva realmente! Alla fine si mostrava piena di lividi ed ecchimosi. Questo succedeva ogni settimana!

Viveva nel riflesso di Gesù, lei si specchiava in Gesù; aveva continue visioni e dialogava con Gesù.

Accettava la sua sofferenza come partecipazione alla sofferenza di Gesù! Oltre le stimmate, Alexandrina fece un'altra esperienza. Fu fatta segno della presenza di Gesù nella sua vita.

Dopo questo periodo, per gli ultimi anni della sua vita, non toccò più cibo. L'unico alimento quotidiano era L'Eucarestia! Per circa 13 anni è vissuta in simbiosi con Gesù. Non ha toccato cibo per 13 anni. Il cibo mantiene in vita. L'Eucaristia è la vita! L'Eucarestia è stato cibo per il corpo e per lo spirito. La sua vita era stata assimilata alla vita di Gesù.

L'Eucarestia ha nutrito il suo fisico e il suo spirito. Ha rappresentato l'essenza della vita di Alexandrina, la sintesi della forza vitale. Quello che ha vissuto la beata Alexandrina può essere considerato un miracolo eucaristico vivente!

L'Eucarestia ci dà la vita e la rinnova, altro non serve. Per noi dovrebbe essere un riferimento l'esperienza di Alexandrina. Perdiamo tempo inseguendo tante illusioni, e non attualizziamo la vera ricchezza.

Avere Gesù è avere tutto, se continuiamo a pensare che abbiamo bisogno di tante cose, siamo su una strada che non porta da nessuna parte. Mangiamo “il pane di vita nuova” e prendiamo coscienza che stiamo partecipando ad un piccolo miracolo ogni volta che ci comunichiamo. A piccoli passi stiamo cambiando la nostra vita a vita nuova con il dono della grazia. Vita nuova ogni giorno. Giorno dopo giorno stiamo cambiando. Siamo nel mondo, ma non apparteniamo più a questo mondo, ce ne rendiamo conto? E' l'inizio del cambiamento, l'Eucarestia agisce in noi.

Gli antichi saggi dicevano: sei quello che mangi. S. Paolo diceva che, con l'Eucaristia, noi ci conformiamo a Gesù. Grazie, pane di vita nuova.

Raffaele Passarelli