L'Ora di Gesù
L’Ora della morte, L’Ora della Risurrezione
L’Ora di Gesù è il compimento dell’opera salvifica e rivelatrice di Dio, è la piena e definitiva manifestazione della gloria di Gesù. E’ il punto finale della vicenda terrena di Gesù, della stessa incarnazione di Gesù, quale compimento della rivelazione della vita divina. All’interno della storia umana di Gesù c’è l’intero processo salvifico, che dona all’uomo la possibilità di arrivare a Dio.

L’Ora di Gesù è l’ora in cui si realizza la nostra salvezza (attraverso il sangue di Cristo), è l’ora dello Spirito (che ci accompagna nel viaggio della salvezza), è l’ora della gloria (la gloria futura della visione perenne del volto di Dio).
A questo proposito vi proponiamo una riflessione del nostro Arcivescovo, in un incontro che ha tenuto per noi.
Che cosa evoca questa espressione,

“Ora di Gesù,”

attribuita ad un gruppo di fedeli che una volta la settimana si pongono in preghiera dinanzi a Gesù Eucarestia? Si può rispondere a questa domanda in due modi. Primo: l'Eucarestia è il segno sacramentale di quella "ora" decisiva per l'umanità che è stata la vita di Gesù, e, in modo particolare, la sua morte e la sua resurrezione, che Gesù chiama appunto come sua "ora". Diversi sono i luoghi del Vangelo di S. Giovanni, dove Gesù, parlando di quello che stava per compiere, fa riferimento a questo termine cronologico: l' "ora".

Mi sono appuntato tutti i luoghi del Vangelo di S. Giovanni dove ricorre questo termine: Gv 2,4; Gv 5,25-28; Gv 7,30; Gv 8,20; Gv 13,1; Gv 17,1. Diversi luoghi in cui Gesù parlando di sé, di quello che stava per compiere, utilizza questa parola unica che non troviamo né in Marco, né in Matteo, né in Luca, ma quanto mai significativa, perché questo termine, "Ora", manifesta la valenza salvifica di tutta la vita di Gesù, la valenza salvifica della sua morte e risurrezione, intesa come glorificazione di Dio, nuova alleanza, modalità nuova di rapportarci a Dio. Tutto ciò che Gesù ha compiuto storicamente, nella sua vita, diciamo 2000 anni fa, tutto ciò che Gesù ha vissuto, ha il suo segno vivente nella Chiesa attraverso l'Eucarestia.

L'Eucarestia è il segno, sacramentalmente efficace, del fatto che con Gesù l'umanità ha vissuto un'ora decisiva della sua storia. L'Eucarestia è il segno sacramentale, efficace, di quella portata, straordinariamente unica per le sorti religiose dell'umanità, che Gesù ha realizzato nel corso della sua vita mediante la sua morte e la sua risurrezione. Per cui, quando io mi pongo di fronte alla Santa Eucarestia è come se, sotto il segno di quell'Ostia Santa, io mi trovassi di fronte a tutta l'umanità di Gesù, a tutta la sua storia, a tutta la sua vicenda, mi trovassi di fronte, realmente, ai momenti culminanti della sua vita.

Dunque, l'Eucarestia è da considerarsi non come una cosa sacra; è poco dire che l'Eucarestia è una realtà sacra; bisogna dire invece che l'Eucarestia è il segno di una storia santa che Dio ha vissuto con noi, e che ha il suo momento culmine nella persona di Gesù, vivente in mezzo a noi, in corpo, sangue, anima e divinità. Quindi quell'Ostia Santa evoca in me tutta la vicenda dell'alleanza tra Dio e l'umanità, promessa dai profeti e realizzata da Gesù, e che continua ad essere applicata a noi attraverso la nostra vicenda umana, attraverso la nostra vicenda religiosa.
Si può dare alla vostra associazione, "L'Ora di Gesù", un'altra spiegazione, con riferimento non più alla persona di Gesù vivente, sacramentalmente presente, ma in riferimento a quello che voi fate in relazione a Lui. Allora, "Ora di Gesù", indica quel tempo cronologicamente costituito da sessanta minuti, più o meno, quel tempo che nella vostra vita ritenete esclusivamente riservato a Lui, sottratto ad altre occupazioni, pur legittime, sottratto ad altri impegni, pur doverosi, ma dedicati esclusivamente a Lui: come risposta al tempo e allo spazio che Dio ha offerto a noi mediante Gesù.

"L'Ora di Gesù" è l'ora riservata a Lui, un tempo determinato della nostra vita che noi liberamente dedichiamo alla contemplazione di ciò che Gesù ci ha dato, alla contemplazione e all'ascolto di ciò che Gesù ci ha detto. E vale proprio la pena dedicare un po' di tempo a Gesù, in considerazione di quello che Egli è per noi: il Salvatore, il nostro Redentore, nelle cui parole c'è la verità della nostra vita. Vale proprio la pena dedicare una parte del nostro tempo per ascoltare ciò che Egli ci ha detto, per scoprire ciò che Egli ci ha dato.

Questa seconda osservazione fa capire che, quando noi ci poniamo di fronte all'Eucarestia, in quel tempo dedicato a Lui, la nostra posizione non è quella di coloro che si devono preoccupare di dire molte parole, bensì la nostra preoccupazione deve essere quella di aprire il nostro cuore all'ascolto di ciò che Egli dice a noi.

Ora voglio parlare de "L'Ora di Gesù" da questo secondo punto di vista, cioè come tempo particolare della giornata sottratto ad altre vicende, pur legittime, e dedicato unicamente alla preghiera, alla contemplazione, all'adorazione verso il Signore Gesù, segno sacramentale di ciò che Dio ha fatto per noi mediante la sua persona. Vorrei che noi approfondissimo, e io vorrei contribuire a valorizzare questo momento, e a valorizzarlo non soltanto come momento religioso, importante per la storia individuale di ciascuno di voi, che è membro questa associazione, ma ad utilizzare questo momento importante che voi dedicate a Gesù, come fatto pastoralmente significativo, apostolicamente fecondo; starei per dire come esperienza missionaria, come esperienza di solidarietà, forte con tutta la Chiesa e con i bisogni particolari di essa.

Mons. Benigno Luigi Papa
(tratto da incontro con L’Ora di Gesù , 2000)

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